how to04.10.23
Come leggere le etichette dei vestiti
Saper leggere le etichette dei vestiti è importantissimo per una corretta manutenzione. Ecco una mini guida ai simboli maggiormente utilizzati!
Saper leggere le etichette dei vestiti è importantissimo per una corretta manutenzione. Ecco una mini guida ai simboli maggiormente utilizzati!
Le etichette di composizione dei tessuti sono una sorta di carta d’identità di ciascun capo d’abbigliamento. Una mini guida che ci aiuta a conoscere cosa stiamo indossando e come prendercene cura, per farlo durare di più nel tempo.
Le istruzioni per la manutenzione sono indicate da simboli internazionali sulle etichette di lavaggio dei tessuti, così da essere comprensibili a tutti, a prescindere dalla lingua.
In Italia, le etichette di manutenzione dei tessuti furono introdotte per la prima volta il 1° gennaio 1984 utilizzando un linguaggio misto fatto di simboli e iscrizioni semplici; il 1° luglio 1997, fu mantenuto solo l’uso di segni grafici Ginetex, ufficializzato con la norma UNI EN 23758/94 (versione ufficiale della norma Europea EN 23758/93 che, a sua volta, recepiva la norma internazionale ISO 3758/9).
Come si leggono le etichette dei vestiti? Ci sono due tipi di informazioni importanti che vale la pena imparare a decifrare. Le prime riguardano le specifiche sul brand di abbigliamento, il luogo di produzione e la composizione, in percentuale, delle fibre impiegate. Per quanto riguarda le seconde, invece, sono le modalità di lavaggio, asciugatura e stiratura da seguire per quel determinato tessuto.
Scopriamo quindi come si leggono le etichette dei vestiti, andando a spiegare, uno per uno, il significato dei principali simboli.
Memorizzando la maggior parte dei simboli etichette, lavare con cura i propri vestiti, per mantenerne a lungo la qualità dei colori, diventerà facile e immediato.
I simboli delle etichette dei tessuti si trovano, generalmente, sul lato sinistro dell’abito e sono composte da più fogli. Come leggere i simboli delle etichette? È bene sapere dal principio che ad ogni divisione – lavaggio, asciugatura e stiratura – corrisponde un’icona e una serie di simboli che ne caratterizzano le modalità. Quindi, avremo:
Vasca: tra i simboli delle etichette per il lavaggio in acqua, può indicare sia quello a mano che in lavatrice;
Memorizzando la maggior parte dei simboli etichette, lavare con cura i propri vestiti, per mantenerne a lungo la qualità dei colori, diventerà facile e immediato.
Detto ciò, proseguiamo ora con la legenda e la relativa descrizione dei simboli sulle etichette dei tessuti prodotti da Jersey Lomellina:
Le etichette degli abiti sono obbligatorie per legge e, oltre ai simboli di manutenzione dei tessuti, devono riportare anche l’esatta composizione del capo. Così come accade per l’inci dei prodotti alimentari e cosmetici, le etichette di composizione dei tessuti dovranno esplicitare, nel caso di tessuti misti, i differenti filati che compongono l’abito in ordine decrescente: dal tessuto presente in percentuale più alta a quello in percentuale minore. Naturalmente, qualora un capo d’abbigliamento fosse fatto solo di cotone, si troverà, ad esempio, la percentuale 100% cotone. Le fibre tessili, per motivi di spazio, vengono abbreviate in sigle di due lettere: PL sta per Poliestere, PA per Poliammide, EA è l’Elastane, e così via…
Sulle etichette è possibile che sia indicato anche se il filato impiegato abbia o meno una certificazione (come Oeko-Tex). In genere, se non si trovano lì, le certificazioni possono essere esplicitate sul cartellino in cartone oppure, nel caso di brand di moda ecosostenibile, sul sito internet, come nel caso di Jersey Lomellina, con una pagina dedicata alle Certificazioni.
Importante anche fare una precisazione in merito alla questione “Made in Italy”. Made in è ben diverso da designed in: il primo riguarda la produzione, mentre il secondo ci dice dove il capo è stato ideato. Anche i “Made in Italy” non sono tutti uguali: alcuni abiti possono dichiararsi made in Italy soltanto perché parte delle finiture sono avvenute su suolo italiano con filati provenienti dall’estero, dove le legislazioni inerenti alla tintura dei tessuti non sono altrettanto rigide. Per affermare che un capo è Made in Italy al 100%, è necessario che rispetti criteri molto stringenti (Legge 166 del 2009).
Perché è importante imparare a leggere le etichette di composizione dei tessuti così come i relativi simboli per la manutenzione? Innanzitutto per scoprire che cosa ci stiamo mettendo addosso, andando così a privilegiare, laddove possibile, direttamente in fase di acquisto, un capo composto da tessuti sostenibili. Attenzione ad usare il buon senso: non solo i tessuti naturali ma anche le fibre sintetiche possono dar vita a tessuti ecosostenibili!
È questo il caso di ECONYL®, il filo ottenuto da nylon riciclato che presenta le stesse caratteristiche in termini di performance e qualità della poliammide vergine, frutto di un processo di recupero degli scarti di plastiche e reti recuperate negli oceani.
Jersey Lomellina, da anni ha scelto il filo ECONYL® come ingrediente premium per la produzione di alcuni dei migliori tessuti ecosostenibili presenti in collezione.
La lettura delle etichette per il lavaggio, l’asciugatura e la stiratura, infine, sono il primo passo per mettere in pratica le norme di manutenzione dei tessuti e assicurarsi capi sempre belli, dai colori ben fissati e ravvivati, come appena presi! Lavaggi separati, tessuti ordinati per colore e temperatura dell’acqua fredda o comunque mai troppo calda, sono consigli utili, sempre validi, per non mettere a rischio i tessuti.
Abbiamo preparato anche una mini guida per approfondire ulteriormente e darti qualche consiglio su COME SCEGLIERE IL TIPO DI TESSUTO (link ad articolo 3) più adatto a te. Per il resto, leggi sempre le etichette e scegli i tessuti di Jersey Lomellina, il giusto mix tra qualità, certificazioni, sostenibilità, Made in Italy. Contattaci per maggiori informazioni!